Il Locarnese e il suo Ospedale

39,00 CHF
SKU: 475
A cura di Rodolfo Huber
Anno
2000
ISBN
88-8281-049-6
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Prefazione di Patrizia Pesenti.
Contributi di Pietro Martinelli, Fabrizio Barazzoni, Giorgio Mombelli, Martine Lorini, Guido Domenighetti, Carlo Maggini, Gianluigi Rossi e Guido Tallone.

Formato 18x25, 268 pp. con numerose fotografie, tabelle e grafici


Il 21 novembre 1998 l'Ospedale regionale di Locarno La Carità e i Servizi culturali della Città di Locarno avevano organizzato un pomeriggio di studio presso il Palazzo della Sopracenerina. Il convegno era stato un momento di riflessione e di confronto sull'evoluzione in atto nel settore medico e ospedaliero. A inizio giugno 2000, per l'inaugurazione della nuova ala est, è stato pubblicato il volume
"Il Locarnese e il suo Ospedale" che raccoglie i contributi del convegno e un
ampio saggio storico.

Il saggio - di cui è autore Rodolfo Huber, archivista comunale di Locarno - ripercorre le vicende degli ultimi due secoli dell'Ospedale di Locarno. Protagonista è un'istituzione che ha vissuto importanti e sempre più veloci cambiamenti, adeguandosi alle tecniche curative suggerite dalla scienza medica, alle richieste dei pazienti e alle esigenze della società. La storia dell'Ospedale di Locarno è perciò vista in relazione con l'evolversi dei rapporti tra i comuni della regione e tenendo in considerazione altre profonde trasformazioni: la nascita dell'industria medico-farmaceutica, il trasformarsi della scienza medica, il nuovo ruolo sociale attribuito ai medici, l'istituzione di assicurazioni infortuni e di casse malati, il modificarsi dell'atteggiamento dello Stato verso i problemi della sanità e il diffondersi nella popolazione (grazie alla radio e alla televisione) di una vasta ma generica conoscenza della medicina. I rapporti tra il paziente, il medico e l'ospedale si sono perciò evoluti.
L'ospedale stesso, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, si è trasformato da ente caritativo (che curava gli ammalati indigenti, i militari e i bambini abbandonati) in un centro sanitario per degenti prevalentemente acuti e bisognosi di cure medico-tecnologiche di punti. Ciò ha richiesto progressivi adeguamenti degli edifici, delle infrastrutture e un cambiamento dei mezzi di finanziamento: l'ospedale oggi non vive più prevalentemente del reddito delle sue proprietà fondiarie, bensì è diventato un servizio pubblico, con una gestione di tipo aziendale, le cui prestazioni sono rimunerate dalle assicurazioni sociali.

Nella seconda parte del volume sono proposte le riflessioni di personalità che conoscono a fondo la realtà dell'Ospedale regionale di Locarno.
Pietro Martinelli, già consigliere di Stato e direttore del DOS, affronta il problema del dolore e della morte (un nuovo tabù della nostra società) che dev'essere adeguatamente affrontato visto che molte malattie rimangono tutt'oggi inguaribili.
Il dottor Fabrizio Barazzoni illustra un approccio metodologico (la "Medicina delle Prove di Efficacia") che permette al medico di decidere quali nuove scoperte scientifiche mettere in pratica; in passato spesso il medico sceglieva di seguire l'opinione del collega più autorevole.
Il dottor Giorgio Mombelli riflette invece sul progressivo trasformarsi del rapporto tra medico e paziente, caratterizzato da una maggior trasparenza ma anche dal rischio di perdere in spessore umano a causa della crescente specializzazione.
Martine Lorini, formatrice presso l'Ospedale, mette l'accento sull'evoluzione in atto nel profilo del personale infermieristico, mentre il dottor Guido Domenighetti descrive un esempio di evoluzione medico-tecnologica, ovvero la "scoperta" dell'ossigeno nel 17°-18° secolo che permise di comprendere molti meccanismi che equilibrano l'organismo umano.
Alla politica ospedaliera cantonale è dedicato invece il saggio di Carlo Maggini: il direttore dell'Ente Ospedaliero Cantonale ne ripercorre le controverse vicissitudini, dai primi interventi dello Stato all'inizio degli anni Cinquanta, fino all'attuale politica dell'Ente. Dal canto suo il direttore della Carità Gianluigi Rossi mette a fuoco il rapporto che l'ospedale intrattiene con la popolazione e con la regione, evidenziandone gli sviluppi e le prospettive future. Il volume si conclude con la relazione dell'architetto Guido Tallone, che ricorda le vicende più recenti legate all'ampliamento e al rinnovamento degli stabili dell'Ospedale, mettendo l'accento sulle riflessioni che hanno ispirato il progetto.