L'energia del luogo
Alla ricerca del genius loci, Ascona, Locarno
Catalogo d'arte
In collaborazione con il Museo comunale d'arte moderna di Ascona e i Servizi culturali della Città di Locarno.
A cura di Riccardo Carazzetti e Mara Folini
Jean Arp, Raffael Benazzi, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter, Mark Tobey, Italo Valenti.
Formato 24x28 cm, 272 pp. con illustrazioni in b/n e a colori
È giunta in Ticino un'edizione rivista e ampliata della mostra appena presentata al Museo universitario di Kettle's Yard a Cambridge. Grazie alla sinergia tra i Dicasteri della Cultura delle città di Ascona e di Locarno, si è potuto realizzare un'esposizione di grande prestigio, articolata tra Ascona e Locarno appunto, che si avvale delle opere delle collezioni dei due musei, di archivi, di fondazioni e di numerosi collezionisti privati, e documenta e approfondisce un periodo particolarmente vivace della storia artistica del Ticino. Tra il 1955 e il 1975, infatti, si stabilirono tra Ascona e Locarno artisti - pittorie scultori - di varia provenienza: il franco-tedesco Jean Arp, i tedeschi Julius Bissier e Hans Richter, l'inglese Ben Nicholson, l'italiano Italo Valenti e l'esordiente svizzero tedesco Raffael Benazzi che, dopo l'incontro con Julius Bissier a Zurigo (1952), soggiornava regolarmente nei pressi di Ascona per approfondire la propria ricerca scultorea a fianco di questi artisti, ma vicino soprattutto a Bissier, da allora e fino alla morte nel 1965 suo inconfondibile maestro. Così l'americano Mark Tobey, che viveva a Basilea, soggiornava nella regione e frequentava con assiduità questi amici, con i quali ebbe più volte a esporre. Grazie all'intraprendenza dello scultore ticinese Remo Rossi - che allestì in località "Ai Saleggi" di Locarno un complesso di ateliers che consentì loro di lavorare e di incontrarsi - essi ebbero modo di attivare rapporti quanto mai produttivi, maturati nel confronto di diverse culture, nello scambio di idee e nella condivisione di tecniche e di strumenti, i cui effetti sono leggibili in filigrana nelle loro opere di quegli anni. Proprio la molteplicità di incontri e collaborazioni che s'intrecciarono nella regione in quegli anni, non solo fra gli artisti ma coinvolgendo anche vari altri personaggi quali, ad esempio, lo studioso Károly Kérenyi o il compositore Wladimir Vogel, è al centro della ricerca storica coordinata da Mara Folini, curatrice del Museo comunale d'arte moderna di Ascona, e sviluppata da Veronica Provenzale che sta alla base di questa mostra.
Fondamentali sono stati quindi lo spoglio degli archivi degli artisti e delle fondazioni a loro dedicate per ricostruire attraverso i documenti i rapporti tra i singoli e le testimonianze di numerosi protagonisti di quell'esperienza, come lo stampatore François Lafranca e la vedova di Valenti, Anne de Montet. Ne esce un panorama di particolare interesse che la mostra documenta con ricchezza di materiali e con più di centottanta opere selezionate dei vari artisti, cui si aggiungono documenti fotografici di particolare pregio artistico e una selezione di filmati e trasmissioni radiofoniche di repertorio, delle teche della RTSI.L'esposizione è articolata (dal 4 aprile sino al 4 luglio 2009)nelle sedi del Museo comunale d'arte moderna e nella Casa Serodine di Ascona, negli spazi della Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno, con il coinvolgimento di uno degli atelier di Remo Rossi (dove quegli artisti lavoravano) sempre a Locarno, aperto per l'occasione al pubblico. La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e inglese, a cura di Mara Folini e Riccardo Carazzetti, che raccoglie il testo storico di Veronica Provenzale e i contributi sui vari artisti firmati da autorevoli studiosi come Peter Khoroche (Nicholson), Matthias Baermann (Bissier, Tobey, Valenti), Sebastiano Barassi (Arp, Benazzi), curatore della mostra a Cambridge, e di Diana Bettoni, presidente della neo costituita Fondazione Remo Rossi.