Due vite
Prefazione di Silvio Raffo.
Formato 12.5x21, 144 pp.
Più che diario, monologo in versi, "Due Vite" racconta gli stati d'animo del bambino alla ricerca della propria identità e del vecchio che la perde. Sia per l'uno che per l'altro questo duplice percorso avviene nel segno del disagio fisico, dell'insofferenza al dover dipendere da qualcuno che decide per noi; e se per il bambino la libertà si conquista con le fantasticherie di una sorta di onnipotenza (essere ad un tempo in un ipotetico viaggio la locomotiva che trascina e il macchinista che la guida), per il vecchio sono le visioni oniriche a consentire la temporanea evasione dal carcere della solitudine, dell'infermità, dalle molestie di un mondo percepito come insidia (il notturno fruscio dei ratti, l'acqua alta, la tirannia del gatto-ghepardo). Le due vite coincidono anche alla loro conclusione: abbiamo lasciato il bambino che si chiedeva (e ci chiedeva): che ne sarà di noi "dopo"; ed ecco il vecchio che, mentre le energie vanno spegnendosi, avverte nella preghiera la precarietà di un soccorso che non riesce a vincere la paura del nulla, l'angoscia dell'eterno mistero.
Emilio Bortoluzzi è nato a Venezia il 6 febbraio 1921. Vive a Varese dove ha esercitato la professione di medico chirurgo ospedaliero fino alla quiescenza. Autore di numerosi lavori scientifici, ha svolto anche attività di pubblicista dirigendo il periodico di cultura e informazione la "Ruota", giornale del Rotary del Seprio, ed è stato presidente di Associazioni Culturali di indirizzo storico e di promozione dell'Università dell'Insubria, con una sentita partecipazione alle iniziative rotariane intese a favorire i legami economici e culturali con il Canton Ticino. Ha pubblicato cinque libri di poesia: In Viaggio (Scheiwiller, 1978); Satirette e Cose Semplici (Edizione Privata, 1980); Safari (LVG, 1989); Nel Buio (Nicolini, 1991); Istanti (LVG, 1996).