Appunti di storia
Presentazione di Renato e Ignazio Leonardi
Con contributi di Fabrizio Viscontini, Andrea Gigon, Floriano Beffa
In coedizione con il Patriziato e il Comune di Bedretto
Formato 18 x 25 cm, 192 pagine con illustrazioni a colori e in b/n
Nel massiccio del San Gottardo, da cui si dipartono quattro fiumi nelle quattro direzioni dei venti, sta la Val Bedretto, sorgente di uno di questi, il fiume Ticino. La Val Bedretto da sempre è parte della Valle Leventina, ne è il suo tratto iniziale. Valle poco abitata nell’antichità, nel Medio Evo fu riserva di pascoli alpestri per la media e bassa Leventina, una dimensione che in parte sopravvive nel presente, dopo quasi un millennio. Le vicende, che hanno portato alla nascita di una comunità (Vicinanza) bedrettese, sono ancora oggi in buona parte sconosciute. Bisogna giungere al XV secolo, ove troviamo una popolazione di circa 150 persone che partecipa attivamente ai traffici commerciali tra il nord e il sud delle Alpi. Purtroppo l’attività di trasporto someggiato, così vivace e proficuo per la valle, troverà un arresto dopo la sconfitta degli svizzeri nella battaglia di Marignano (1515).
A causa della sua posizione nel cuore delle Alpi, la Val Bedretto ha sempre conosciuto un forte innevamento invernale, qui documentato da un capitolo sulle valanghe; troviamo pure, in appendice, una spiegazione sulla conformazione geologica delle Alpi che va oltre il nostro senso comune del tempo e delle dimensioni. Lo spazio esiguo impose agli abitanti una regolare emigrazione verso Milano e Pavia. Il raddoppio della popolazione nel 18 secolo provocò un’ulteriore forte emigrazione verso l’Italia, la Francia e l’America. In questo contesto è da situare l’emigrazione stagionale dei marronai, di cui si dà un resoconto sulla base di molte testimonianze orali.