Caro signor Hesse
A cura di Amleto Pedroli
Formato 12.5x21, 160 pp.
Hermann Hesse ricevette oltre duecento lettere da Emmy Ball-Hennings, fra il 1920, quando ebbe inizio la loro conoscenza, e il 1948, anno della morte della scrittrice. E già nel 1928 le segnalava al pubblico come un'opera letteraria e ne auspicava la pubblicazione, scrivendo: «voleranno come farfalle uscite dal bozzolo; il professore, che ne curerà l'edizione, e l'editore diventeranno famosi e ricchi. Si dirà che dai tempi di Bettina Brentano non si sono più viste lettere simili».
In fondo, con questa scherzosa ma sincera esaltazione dell'amica scrittrice, Hesse voleva rendere pubblica la sua stima per l'autrice di tre raccolte di poesia e di due opere autobiografiche che non avevano avuto fortuna. La scelta, che qui si propone, comprende alcune lettere che riferiscono i più minuti avvenimenti della vita privata di Emmy Ball-Hennings, sullo sfondo dei drammatici avvenimenti di quegli anni, compresi fra l'avvento delle dittature e la fine della seconda guerra mondiale. Il testo è preceduto da una presentazione, con le note essenziali per la lettura.