Adamo ed Eva

SKU: 845
Charles-Ferdinand Ramuz
Anno
2014
ISBN
978-88-8281-363-5
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Prefazione di Daniele Maggetti
Traduzione di Paolo Vettore

Formato 12.5 x 21 cm, 164 pagine

Se mai esiste una helvétitude, Ramuz nè è il più significativo esponente. Tanto più cosmopolita quanto più elvetico, nelle sue opere traspone slancio spirituale, amore per la sua Svizzera romanda - lingua, suolo, popolo - lo Zeitgeist delle grandi avanguardie novecentesche annoverate ora tra i classici. In questo testo del 1932, che è riduttivo definire romanzo poiché include tratti teatrali e lampi poetici visionari, Ramuz ci chiede se sia dato ricostruire oggi il Giardino dell'Eden o, meglio, se ognuno possa ricostruirsi un Eden personale che ricrei l'unità primigenia tra Uomo e Donna prima della Cacciata. Un uomo s'innamora di una ragazza nella quale identifica la sua Eva perché, come l'Eva della Genesi, lo ha svegliato mentre sonnecchiava nel proprio giardino. La sposa, ma la sua Eva, che in realtà voleva solo chiedergli un'informazione stradale, un giorno scompare senza spiegazioni. L'uomo si convince allora che basti trasformare la sua proprietà in un Eden a misura cantonale perchè Eva ritorni e da due possano rincoiungersi in uno, come nel Libro. Sarà così? Disseminata tra le citazioni della Genesi, Ramuz ci offre una galleria di paesaggi e personaggi, che incantano per intensità. Ci offre anche una fievole speranza: alla perdinata dell'Eden sopperisce un amore umano molto più fragile, l'unico tuttavia che possiamo oggi conoscere.

Nella sua vasta opera - in cui figurano testi poetici, saggi, una ventina di romanzi, un monumentale diario - Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947) coniuga l’appartenenza alla patria svizzera al respiro delle avanguardie internazionali. Memorabile la collaborazione con Stravinskij per L’histoire du soldat. Il suo valore letterario è testimoniato non solo dalla pubblicazione delle Œuvres complètes in ventitré volumi (1940-1954), intrapresa Ramuz ancora vivente, dai due volume della “Pléiade” usciti nel 2005, ma soprattutto dall’edizione critica delle Œuvres complètes in trenta volumi con numerosi inediti (Slatkine, Ginevra, 1986), a conferma di un’arte che prescinde da mode contingenti.