Cento passi di distanza
Lettere tra amici
A cura di Jan Bürger
Traduzione di Mattia Mantovani
Formato 12.5 x 21 cm, 192 pagine, con inserto fotografico in b/n
Il tedesco Alfred Andersch e lo svizzero Max Frisch si incontrano per la prima volta nel 1957: la città è Zurigo, e il luogo è il leggendario Café Odeon. È l'inizio di una delle grandi amicizie della letteratura tedesca del secondo dopoguerra, un'amicizia che a partire dalla metà degli anni Sessanta avrà come sfondo comune il villaggio di Berzona nella Valle Onsernone. Andersch, deluso dalla Germania del miracolo economico, si era trasferito a Berzona già nel 1958, in cerca di un luogo dove inseguire e realizzare nella letteratura quella che per lui è sempre stata l'utopia della libertà. Frisch, seguendo il consiglio dello stesso Andersch, si trasferisce a Berzona nel 1965, dopo cinque anni di esilio volontario a Roma, in cerca di un luogo che gli permetta di essere in Svizzera ma nello stesso tempo lontano dai centri dell'establishment politico e culturale. Ma la vicinanza nel piccolo villaggio del locarnese si rivelerà anche un'arma a doppio taglio e sarà fonte di litigi e incomprensioni, prima della riconciliazione sancita dal toccante discorso che Frisch tenne a Zurigo in onore di Andersch nel 1979, un anno prima della morte dello stesso Andersch.