La mia vita
A cura di Mattia Mantovani
Prefazione di Hugo Loetscher
Formato 12.5 x 21 cm, 176 pagine
L’autobiografia di Thomas Platter segna l’inizio della letteratura svizzera di lingua tedesca, un secolo e mezzo prima di Albrecht von Haller, ed è nello stesso tempo un’opera di straordinario valore storico e documentario, perché è il resoconto del percorso umano e intellettuale di un personaggio davvero unico nella storia culturale e letteraria elvetica. Nato tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento tra le montagne del Vallese, in una zona estremamente remota e in un ambiente non meno arretrato, lontanissimo dai grandi centri culturali dell’epoca, Thomas Platter si distinse fin da subito per le doti di acume e intelligenza, ma fu costretto a trascorrere tutta l’infanzia e parte dell’adolescenza come pastore di capre e in seguito come studente girovago, soprattutto in Germania. Il suo desiderio di conoscenza e di sapere trovò poi pieno compimento, prima a Zurigo e infine a Basilea, e Platter diventò una delle figure più importanti e significative della Riforma e dell’Umanesimo, sia come insegnante di lingue antiche che come stampatore e direttore scolastico. La traduzione proposta in questo volume si basa per la prima volta sulla trascrizione del manoscritto originale in alto-tedesco protomoderno.
Thomas Platter (Grächen, Vallese, 1499 o 1507 - Basilea, 1582), scrisse la propria autobiografia nel 1572, su esplicita richiesta del figlio Felix, studioso di medicina e scienziato di fama europea. Il testo definitivo, uscito per la prima volta in volume nei primi decenni del Settecento, è stato stabilito nel 1944 e pubblicato dallo Schwabe Verlag di Basilea, che lo ha riproposto nel 1999, in occasione dei cinquecento anni dalla nascita, e infine nel 2006.
Recensione di Mattia Mantovani per La Provincia del 24 marzo 2021
Recensione di Matteo Airaghi per il Corriere del Ticino del 19 aprile 2021