La pastora illegale
Vita di Greti Caprez-Roffler (1906-1994)
Prefazione di Daria Pezzoli-Olgiati
Traduzione di Gabriella Soldini
Formato 12.5 x 21 cm, 456 pagine con illustrazioni in b/n
È il 13 settembre 1931 e siamo nei Grigioni, nella regione del Prettigovia. Quel giorno, nel villaggio di montagna di Furna, si prende una decisione mai presa prima di allora da nessun altro comune in Svizzera. Infatti i parrocchiani scelgono come parroco una donna, Greti Caprez-Roffler, di 25 anni, teologa, sposata e mamma. Ne nascono uno scandalo che troverà eco anche in Germania e un diritto che verrà riconosciuto solo decenni dopo. Dopo la sua morte, la nipote Christina Caprez ha ripercorso la vita della nonna, la prima pastora svizzera. Il suo racconto ci fa scoprire la straordinaria storia di emancipazione di una donna che con coraggio e tenacia ha tenuto fede alla sua vocazione, senza per questo rinunciare ad essere moglie e madre. Greti Caprez ha perseguito l’emancipazione di maschi e femmine, introducendo ad esempio l’uso dei pantaloni da sci per le ragazze, insegnando ai propri figli a lavorare a maglia, parlando apertamente della sessualità femminile, sostenendo gli studi teologici del marito e condividendo poi con lui la funzione di parroco, molto prima che esistesse il concetto di partenariato. Il libro Die illegale Pfarrerin, che racconta questa vicenda, è alla sua quinta edizione presso la Limmat-Verlag ed esce ora per la prima volta in versione italiana.
Christina Caprez è nata nel 1977 e vive nei pressi di Zurigo. Di formazione sociologa e storica, ha lavorato come redattrice culturale presso la radio SRF 2 Kultur e attualmente è libera giornalista e autrice. Ha pubblicato tre volumi presso la Limmat Verlag di Zurigo: Familienbande. 15 Porträts (2012), Die illegale Pfarrerin. Das Leben von Greti Caprez-Roffler 1906-1994 (2019), Wann, wenn nicht jetzt (2022), storia della Casa delle donne di Zurigo. Parallelamente al secondo libro, ha ideato una mostra itinerante audiovisiva e un documentario sulla vita di sua nonna Greti Caprez-Roffler. Ulteriori informazioni nei siti www.dieillegalepfarrerin.ch e www.christinacaprez.ch.