Accusare e sedurre
Saggi su Jean-Jacques Rousseau
Prefazione di Carlo Ossola
Traduzione di Christine Fornera Wuthier
Sul filo di Starobinski di Bruno Quaranta
In appendice
Un destino solidale All’ascolto del Patto e della Grande preghiera dei Confederati di Jean Starobinski
Introduzione di Moreno Bernasconi
Formato 12.5 x 21 cm, 440 pagine
Rousseau procedette alla maniera dei predicatori. Accusò il male per meglio annunciarne il rimedio. Fu l’«indignazione della virtù», ci assicura, che segnò l’inizio della sua vocazione «filosofica», quando un concorso accademico pose il quesito su quali fossero le conseguenze del «rinascimento delle scienze e delle arti». La sua indignazione, il suo risentimento fecero allora nascere in lui un’eloquenza di cui ignorava ancora tutto il potere. Egli giudicò necessario risalire ai primi tempi della storia umana, e il modello da lui proposto gli valse di essere considerato uno dei fondatori dell’antropologia. Riuscì a porre all’interno del romanzo intitolato La nuova Eloisa un luogo ideale in cui vivere e, al contempo, dei viaggi attorno al mondo. Alcuni dei suoi lettori ne furono sedotti al punto da voler abbandonare ogni cosa per vivergli accanto, quasi avesse fondato un ordine religioso. Questa singolare attrazione agisce ancora oggi.
Jean Starobinski, nato a Ginevra nel 1920, è stato critico letterario, storico delle idee, teorico della letteratura e medico psichiatra. Annoverato nella «Scuola di Ginevra», ha elaborato un’originalissima griglia interpretativa contribuendo in modo determinante al rinnovamento della critica letteraria. Ha pubblicato una trentina di libri, tradotti in più di quindici lingue, e circa 900 articoli scientifici. È stato insignito di innumerevoli riconoscimenti e premi. È morto a Morges nel 2019, all’età di 98 anni.
Recensione di Moreno Bernasconi sul Corriere del Ticino del 22 giugno 2020
Servizio di Turné del 13 giugno 2020 (dal minuto 18)
Recensione di Carlo Ossola su Sole 24 Ore del 2 agosto 2020
Recensione di Benedetta Craveri su Robinson di Repubblica del 29 agosto 2020
Recensione di Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera del 14 dicembre 2020